con Barbara Camuffo, Emanuela Magnini, Marta Pagliochini, Moreno Pensi, Grazia Tulli, Trude Tijmensen, Leonardo Zanoli
testi Grazia Tulli, Trude Tijmensen
regia C.L.Grugher
residenza ZUT!/C.U.R.A.
produzione Umbria Factory Festival
*in collaborazione con L’Altra Mente
durata 30’
EDIPO RE primo studio
“Figlio della luna” il nostro EDIPO RE. Un primo studio di messa in scena ispirato alla tragedia di Sofocle per una progettualità comune e una curiosità reciproca è il frutto di un percorso partecipato. I performer che abitano la scena sono persone segnate dalla vita, persone sensibili, persone che mostrano la loro forza e la loro fragilità. Sono persone scelte per questo esperimento teatrale con il desiderio e il proposito di far diventare questo, che non è un tentativo, un accadimento stabile nel tempo.
Uno spazio scenico che prende le distanze da una vera e propria rappresentazione teatrale ma si mostra come atto performativo per tracciare una serie di azioni derivate da un “fatto” senza parlare del “fatto”. Uno spazio frontale, essenziale, ricorda un set cinematografico. Una melodia periodica si diffonde nel vuoto e accoglie gli spettatori mentre attraversano una linea di luce verde. Tre donne vestite di nero e un copricapo d’argento, il coro, scandiscono il tempo ed evocano presenze che ciclicamente si mostrano. Un regista, accompagnato dalla sua assistente, si muove dentro il set per riprendere in diretta le varie fasi della performance.
Un viaggio senza affrontare una fedeltà filologica del testo appunto. Un cammino nell’interrogativo, una esplorazione nel “perché” . E quale esplorazione, più di quella di Edipo, è l’esperienza di fatica, del dolore, dello sconcertante coraggio per raggiungere la verità e dichiarare la propria dignità come persona? C.L.Grugher
“Questo è ciò che Sofocle mi ha ispirato: il contrasto tra la totale innocenza e l’obbligo del sapere. Non è tanto la crudeltà della vita che determina i crimini, quanto il fatto che la gente non tenta di comprendere la storia, la vita, la realtà”.
Pier Paolo Pasolini
C.L.GRUGHER
regista-performer, formazione attorale alla fine degli anni ‘70 con Annemarie Gold della scuola Fersen, J.Grotowoski, Eugenio Barba e Lindsay Kemp. Maestri che condizioneranno fortemente la sua etica di lavoro. Mimo al Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto e al Festival Opera Prima di Narni e per le compagnie Teatro Settimo Torinese, Teatro Nucleo di Ferrara, Teatro Tascabile di Bergamo. Ha diretto laboratori di teatro sociale nelle carceri di Orvieto e Terni e nei quartieri disagiati di Napoli, Palermo e Milano. Conduce da anni atelier teatrali dedicati al disagio fisico e mentale in collaborazione con enti sociali (Associazione Liberi di Essere di Foligno, Comunità di Capodarco di Gubbio) e i Centri di Salute Mentale. Co-curatore del progetto L'Altra Mente dedicato al disagio mentale. Ha firmato tutte le regie della compagnia La Società dello Spettacolo fino allo scioglimento nel 2018. Lavora stabilmente come performer per la compagnia teatrale Opera Bianco.